chirurgia dell'obesità

CHIRURGIA DELL’OBESITÀ: LE TECNICHE

La chirurgia dell’obesità: più tecniche per personalizzare l’intervento

La chirurgia dell’obesità mette a disposizione diverse tecniche per perdere peso e gestire le complicanze nel paziente obeso.

Quelle più comunemente eseguite sono:

L’obiettivo di tali tecniche è quello di ridurre l’assunzione e/o l’assorbimento di cibo.

“La chirurgia dell’obesità, o chirurgia bariatrica, offre la possibilità di perdere peso ai pazienti obesi che non hanno ottenuto risultati apprezzabili da trattamenti medici, farmacologici o dietologici.” – commenta il Dottor Vincenzo Bruni – “Non si tratta di risolvere un semplice problema estetico, ma di tutelare la salute. Il cambiamento di vita che ne consegue permette infatti di ridurre i rischi di malattia e di complicanze di alcune condizioni mediche.”

È noto, per esempio, che l’obesità rappresenta una condizione predisponente ed un fattore di rischio per un ampio gruppo di patologie:

  • patologie cardiache e respiratorie
  • diabete
  • ipertensione
  • problemi articolari
  • apnee notturne
  • infertilità
  • neoplasie maligne

Esistono, come anticipato, diverse possibilità di intervento per dimagrire, che il medico selezionerà a seconda delle necessità e caratteristiche del paziente bariatrico.

Il pallone intragastrico

Il pallone intragastrico, o endogastrico, più comunemente noto come palloncino gastrico, è un dispositivo in silicone, di forma sferica, che il chirurgo bariatrico posiziona nello stomaco.

L’inserimento non richiede una chirurgia invasiva, ma è sufficiente una gastroscopia, in sedazione. Dopo averlo messo in posizione, il chirurgo lo gonfia con liquido o aria, diminuendo così la capacità della cavità dello stomaco (lume gastrico).

Il paziente si sentirà sazio già dopo aver introdotto piccole quantità di cibo. Uno schema alimentare e un programma comportamentale personalizzato lo aiuteranno sia a dimagrire, sia a mantenere la perdita di peso nel tempo, anche dopo che il dispositivo verrà rimosso, dopo un massimo di 6 mesi.

Il calo ponderale medio ottenuto in questo lasso di tempo è di circa 15-20 kg, con un decremento più rapido nei primi 2 mesi.

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Il bendaggio gastrico

Il bendaggio gastrico regolabile è una tecnica di chirurgia dell’obesità che consiste nel posizionamento di un anello in silicone a livello della parte alta dello stomaco, così da creare di una piccola tasca gastrica subito al di sotto dell’esofago. Questa comunica con il resto dello stomaco tramite uno stretto orifizio, dalle dimensioni regolabili. Il cibo ingerito si ferma al di sopra di tale restringimento e vi rimane finché non viene digerito. La persona in questo modo arriva a percepire un senso di sazietà pur avendo mangiato poco.

Il diametro dell’anello può essere variato dal medico grazie a un piccolo serbatoio ad esso collegato, posizionato nel sottocute dell’addome.

Il bendaggio gastrico regolabile richiede quasi sempre un metodo chirurgico mini-invasivo, non comporta asportazione o sezione di organi ed è anatomicamente e funzionalmente reversibile.

Va sottolineato, inoltre, che il bendaggio gastrico non comporta una riduzione dell’assorbimento del cibo. Di conseguenza l’ingestione di alimenti semiliquidi e molto calorici può inficiare l’efficacia dell’intervento. Ecco perché i pazienti dovrebbero seguire una dieta specifica, costituita prevalentemente da cibi solidi (proteine, carboidrati, e fibre innanzitutto).

Il paziente bariatrico sottoposto a questo intervento, se segue tutte le indicazioni fornite dai medici, può aspettarsi di ridurre del 40-60% l’eccesso di peso pre-operatorio.

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La sleeve gastrectomy

La sleeve gastrectomy, o gastrectomia parziale verticale, è una tecnica di chirurgia dell’obesità che consiste nell’asportazione parziale dello stomaco. Quest’ultimo viene diviso in due in senso verticale e la parte sinistra, che corrisponde al 70 – 80% di tutto l’organo, viene asportata.

Lo stomaco che rimane in sede assume la forma di una “manica” (o “sleeve”) e mantiene le stesse funzioni di prima dell’intervento. Questa tecnica di chirurgia dell’obesità non modifica il funzionamento dello stomaco, ma ne modifica irreversibilmente l’anatomia e la capacità.

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Il bypass gastrico

Il bypass gastrico è una tecnica di chirurgia dell’obesità che consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica. Questa non comunica con il resto dello stomaco, ma viene direttamente collegata all’intestino tenue. L’obiettivo di tale tecnica è di escludere completamente (“by-passare”) la maggior parte dello stomaco e il duodeno dal transito degli alimenti. Basterà ingerire una piccola quantità di cibo per provare un senso di sazietà. È un intervento cosiddetto ad azione “mista” perché alla riduzione della quantità di alimenti introdotta, si associa una riduzione, seppur modesta e transitoria, dell’assorbimento.

Questo intervento di chirurgia bariatrica non richiede l’asportazione né dell’intestino né dello stomaco, pertanto è reversibile.

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Il mini bypass gastrico

Il mini bypass gastrico è una procedura chirurgica per il trattamento dell’obesità e della sindrome metabolica. Un primo tempo chirurgico restrittivo è finalizzato alla creazione di una piccola tasca gastrica verticale. Questa è preposta ad accogliere il cibo che, grazie alla nuova conformazione, rimane in sede e non “comunica” più con il resto dello stomaco. Il secondo tempo dell’intervento prevede l’unione tra la tasca gastrica e l’intestino tenue, misurato a circa 200 cm dal suo inizio, “saltando” (by-passando) il duodeno. A differenza del bypass standard, la componente di ridotto assorbimento è maggiore e più duratura.

L’intervento di mini bypass gastrico è caratterizzato dalla possibilità di una reversibilità totale. Viene adottato in numerosi centri per la sua relativa semplicità, per i tempi operatori ridotti, per il miglioramento della qualità della vita e per gli ottimi risultati sia in termini di calo ponderale sia per la risoluzione del diabete e delle comorbidità.

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Fonte: https://www.sicob.org/area_03_pazienti/chirurgia_bariatrica/mini_gastric.aspx